L’avvocato di Andrea Sempio, Massimo Lovati, è intervenuto sul caso del delitto di Garlasco dopo le ultime novità. Come stanno le cose.
Se da una parte la difesa di Alberto Stasi sta puntando all’assoluzione piena del proprio assistito per quanto concerne il delitto di Garlasco e l’omicidio Chiara Poggi, dall’altra, i legali di Andrea Sempio si trovano a gestire una situazione movimentata dopo le ultime novità relative proprio alla famiglia. A La Stampa, l’avvocato Massimo Lovati, legale di Sempio, ha voluto fare il punto della vicenda soffermandosi su chi sarebbe il vero colpevole dell’assassinio avvenuto il 13 agosto 2007.

Delitto di Garlasco: Lovati su Stasi, Sempio e le Cappa
Gli interventi degli avvocati delle parti in causa nel delitto di Garlasco sono stati veramente numerosi nel corso degli ultimi mesi. In questo senso, Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio, ha rilasciato una ulteriore intervista a La Stampa dopo gli sviluppi legati al caso dell’ex pm accusato di corruzione e che vedrebbe coinvolta la famiglia del suo assistito.
Prima di tutto, Lovati ha dato un commento generale sull’omicidio di Chiara Poggi dicendosi certo di una cosa: “Non si arriverà mai alla verità”. E ancora: “Ma una cosa è lampante: Stasi, Sempio, le gemelle Cappa non c’entrano niente con il delitto. Sono tutti personaggi in cerca d’autore”. Stando all’avvocato, il delitto è stato commesso da “un’organizzazione criminale, gente che ci mette due secondi a spararti in bocca”. Secondo lui c’entrerebbe la “massoneria bianca“.
Il caso dei pagamenti della famiglia Sempio
Lovati ha commentato anche le questioni legate ai soldi dei Sempio e soprattutto ad un bigliettino relativo all’ex pm Venditti accusato di corruzione. “C’è una capziosità evidente, da parte dei signori della procura di Brescia. Parlano di 20 o 30mila euro, ma non è quello che c’è scritto (sul biglietto del padre di Sempio ndr)”, ha detto l’avvocato.
Precisando poi la questione legata al foglietto: “C’è scritto 20 o 30 euro: è la cifra che serve per ottenere copia dell’atto di archiviazione. È un preventivo di spesa. Ma se uno forza la verità, come loro cercano di fare, allora tutto è possibile […]”. Lovati ha poi ribadito ancora una volta come Sempio sia innocente e “completamente estraneo ai fatti”.